03 Dic2014
In questa intervista di oggi del nostro Capogruppo Roberto Speranza c'è l'impostazione giusta di come, secondo me, si svolge al meglio il proprio lavoro di Parlamentari e di come si sta in un grande Partito che sostiene un Governo che ha sulle spalle il futuro dell'Italia. In due parole: Lealtà e autonomia. Due cose importanti che purtroppo sono merce rara. I due pilastri di chi, come Speranza e il sottoscritto, si riconoscono politicamente in "Area Riformista". Saldamente dentro il PD, in minoranza, sempre responsabili ma senza mai aver paura di sostenere ciò che si pensa. Così si fa grande il PD, così si danno le risposte che l'Italia aspetta da troppo tempo.
"Per l'Italicum e le riforme va usato lo stesso metodo del Jobs Act, cioè fare le correzioni in Parlamento". Roberto Speranza, il capogruppo dem alla Camera e leader della corrente Area riformista, si smarca. Speranza, le riforme sono blindate e bisogna accelerare? "La partita delle riforme per il Pd è decisiva e sono convinto che tutto il partito spingerà nella direzione giusta perché si facciano nel più breve tempo possibile. Inoltre noi democratici non accettiamo veti, ricatti o ipotesi di scambio come quello proposto da Berlusconi, secondo il quale prima bisogna eleggere il presidente della Repubblica e poi fare le riforme, mettendo insieme cose assolutamente distinte e separate". Ma l'Italicum però può essere modificato oppure non si tocca? "Credo nell'autonomia del Parlamento e nel lavoro che le commissioni hanno già fatto. Penso ci possano essere miglioramenti importanti, la discussione è in corso e il fatto che le materie - legge elettorale e fine del bicameralismo - siano diverse ma molto connesse dà il senso della riforma di sistema". Il Parlamento non è un passacarte, lei ha detto? "L'ho detto a proposito del Jobs Act e infatti il testo uscito dal Senato l'abbiamo migliorato alla Camera. Questo è il metodo da usare anche per le riforme". Ma a quali correzioni pensa sulla legge elettorale? "L'Italicum nella versione emersa dal vertice di maggioranza ha risolto due dei tre problemi aperti, ovvero le soglie troppo alte e la questione di genere. Bisogna ancora risolvere il nodo del rapporto tra eletto e elettore". Servono le preferenze o cosa? Ci sono varie soluzioni sul tavolo. Il metodo dei capilista bloccati e poi le preferenze non risolve la questione". Renzi dice che l'Italicum comunque entrerà in funzione nel 2016. "Se si andasse al voto e si eleggesse non solo la Camera ma ancora il Senato così com'è oggi, saremmo di fronte a un fallimento insostenibile per tutti noi. Non è ammissibile andare al voto prima di avere completato il percorso delle riforme". Sta entrando in maggioranza con Renzi? "Assolutamente no, Renzi sa che voglio lavorare nel partito per costruire in futuro una alternativa a questa stagione. Ma questo è il nostro governo e tutti siamo chiamati a lavorare per sostenerlo. Dopo di che ho chiesto a Renzi un atteggiamento di dialogo con i soggetti sociali a partire dalla Cgil, perché l'eterno muro contro muro non serve al paese".
Da Repubblica.it del 3 dicembre 2014