Ast Terni
Ieri mattina Terni si è fermata, è scesa in piazza per dare il suo sostegno agli operai delle acciaierie AST, per salvare il futuro dell'industria siderurgica del Paese. Insieme alla città intera e agli operai, che da mesi presidiano la fabbrica, erano presenti i sindacati, i rappresentanti del PD Umbro e tanta, tantissima gente che ha sostenuto le acciaierie in tutti questi mesi. Credo che col cuore e col pensiero abbiano partecipato moltissimi italiani, io sicuramente si. Credo sia doveroso sostenerli e ribadire forte questo "no" al piano di ristrutturazione dell'azienda voluto dalla Thyssen Krupp che prevede il licenziamento di 573 operai e la chiusura di un forno. Oggi questa città, anzi questa regione, si è stretta intorno alla sua fabbrica per difenderla, per difendere il lavoro. Non dimentichiamo mai che il lavoro è dignità della persona, qualità della vita, speranza e futuro, non è solo una ricchezza materiale.
Oggi è l'occasione giusta per ribadire che stiamo con il lavoratori e per provare a riaprire lo spazio per riprendere la trattativa, per rilanciare la produzione.
La scorsa settimana è stato fatto un tentativo di mediazione da parte del governo che non ha portato i risultati sperati, questo tavolo di trattativa tra azienda e sindacati verrà di nuovo convocato a breve.
Questo è il momento in cui tutti devono fare la loro parte, solo così si potrà salvare il lavoro, l'industria, il Paese.
È nell'interesse di tutti che centinaia di la lavoratori non perdano il lavoro, anche ipotizzano un contratto di solidarietà incentivato come nel caso virtuoso dell'Elettrolux.
È nell'interesse nazionale che non si perdano i volumi produttivi, unico modo per evitare la chiusura dei forni. Serve un vero piano di politiche industriali nazionale, in cui Terni sia naturalmente protagonista.