In tempo di crisi è fondamentale la collaborazione tra governo e parti sociali
Dopo la pausa estiva che novità ci porta? Inizia una nuova stagione climatica però i problemi sono ovviamente rimasti gli stessi. Ma la determinazione con cui il Pd li sta aggredendo è ancora maggiore di prima. La novità di questi giorni è la partenza del programma dei 1000 giorni del Governo. Un modo per affrontare con serietà, con massima trasparenza e maggiore concretezza tutte le questioni aperte, come il mercato del lavoro, la scuola, l’economia, la riforma del Senato, la giustizia, le difficoltà dei pensionati, la spending review, l’occupazione giovanile, il nostro ruolo in Europa, le crisi internazionali. Si accusa il Governo di fare solo annunci. È vero? Alcune cose importanti e non scontate sono già state fatte e altre arriveranno. I fatti concreti sono l’unico modo per rispondere a queste critiche. Noi del Pd ci impegnamo a fondo perchè sappiamo di aver di fronte queste grandi sfide e un’enorme responsabilità, quella di portare l’Italia fuori dalla crisi e di garantire le migliori condizioni di vita possibili ai nostri cittadini. Diciamola così: annunciamo e realizziamo fatti concreti! E come si fa tutto questo in piena crisi? Per farlo serve certamente intervenire sull’economia ma bisogna anche superare i tanti difetti che bloccano da decenni il nostro Paese. I corporativismi e i conservatorismi sono da sempre un freno a un’Italia che avrebbe invece immense potenzialità. Ma per superarli serve una spinta e un’energia che,obiettivamente, oggi ha solo il Partito Democratico e il Governo Renzi. È sotto gli occhi di tutti. I rapporti con i Sindacati sono diventati un po’ conflittuali? Sono convinto che per fare tutte le cose che ci siamo detti sia necessario considerare i soggetti e le rappresentanze sociali come alleati, non come nemici. Si deve chiedere loro massima responsabilità e collaborazione, come tante volte hanno saputo garantire nel recente passato. E ognuno poi però alla fine deve fare la propria parte. E l’Europa in tutto questo che ruolo giocherà? Fare finalmente le riforme significa per noi anche una maggiore credibilità in Europa e questo si deve poi tradurre in una maggiore flessibilità. Un vantaggio per molti importanti Paesi del nostro continente, non solo per l’Italia. E in ultima analisi un vantaggio perciò anche per la Germania. Lei pensa che oggi siamo più forti con la nomina di Federica Mogherini a Ministro degli Esteri di tutti gli europei? Conosco personalmente Federica,sono suo amico da tanto tempo e ho condiviso con lei battaglie difficili e momenti politici molto delicati. È una donna preparatissima, ha un carattere sobrio ed è di una serietà pazzesca. Tutte caratteristiche che a me piacciono molto, che le permetteranno di fare bene e che ci faranno fare bella figura. Sì, con lei siamo un po’ più forti
Intervista per il Giornale di Zona Nove Niguarda.eu