A Milano va in scena la commedia delle ambiguità
A Milano è in scena da ormai alcuni mesi la commedia delle ambiguità. Parisi viene scelto da Berlusconi nelle stanze di Arcore ma lui dice che non è "berlusconiano". Salvini detta la linea su moschee ed emigrati ma Parisi dice che tanto non comanda lui.
Il candidato di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia fa grandi dichiarazioni antifasciste ma poi fa candidare dei neofascisti dichiarati nelle liste municipali e non sa da che parte girarsi quando il principale giornale che lo sostiene pubblica il Main Kampf! Non D'Annunzio, il Main Kampf!
Ma soprattutto prova a convincere qualcuno che si candida per il cambiamento, ma chi lo sostiene è tutta gente già vista e stravista che vuole solo la restaurazione: i La Russa, i De Corato, gli Albertini, i Formigoni, le Gelmini e così via.
Inoltre, Parisi continua a non voler annunciare i nomi della sua squadra. Forse perché il pressing dei partiti che lo sostengono comincia a essere asfissiante. La verità è che che Lega e Forza Italia si sono già messi d'accordo per dividersi gli eventuali posti in Giunta. Mentre Parisi dice di rappresentare il cambiamento, dietro di lui Lega e Forza Italia si stanno spartendo le eventuali poltrone.
da huffingtonpost del 15-06-2016 http://www.huffingtonpost.it/matteo-mauri-/milano-stefano-parisi-elezioni-_b_10476508.html?utm_hp_ref=italy