Piccola riflessione sulle Unioni civili
Da poco al Senato è stata approvata la legge sulle Unioni civili. È stata al centro dell'attenzione mediatica per molto tempo, sia per le polemiche politiche che l'hanno accompagnata che per il merito delle cose che trattava. Ma soprattutto è stata oggetto di discussione a tutti i livelli, dal Parlamento alle conversazioni in famiglia, sul posto di lavoro, tra amici.
È sempre positivo quando il dibattito politico coincide con quello dentro la società. È la dimostrazione che le Istituzioni non sono un’altra cosa dalla vita reale. E in questo caso è ancora più vero. L’Italia aveva accumulato un ritardo inaccettabile sul riconoscimento formale delle coppie omosessuali, una realtà molto consolidata che aveva bisogno di essere normata. La legge, dopo il passaggio alla Camera, definirà diritti e doveri ed è un grandissimo passo avanti sui diritti civili per tutta l'Italia, non solo per le coppie omosessuali.
È una legge di cui essere orgogliosi. Perciò dovrei essere qui a festeggiare. E invece festeggio meno di quanto avrei voluto. Avrei preferito che non fosse solo una legge sulle Unioni civili, ma sulle Unioni civili e sulla Step Child. Non è così. Non ci siamo riusciti. Ci abbiamo provato fino in fondo - e vi assicuro che è proprio così - ma non ci siamo riusciti. E questo mi dispiace molto. So bene che quello era un tema controverso nell'opinione pubblica e che non trovava tutti d’accordo anche dentro il Pd. Ma io ero uno di quelli convinti che fosse la cosa giusta da fare.
Adesso non ha molto senso stare a ricostruire tutto quello che è successo e che non l'ha reso possibile. I mille complicatissimi tecnicismi, le contrapposizioni strumentali, gli insulti in aula, le frasi insultanti per l’intelligenza, qualche sottovalutazione, l’ostruzionismo durato mesi, gli sms mandati e negati, i voltafaccia. Se ne è parlato tanto, sapete tutto e ognuno di voi si è fatto un'idea precisa. Però non riesco a non dire che - nel vero momento decisivo - se il M5S non avesse preso la solita strada dell'ipertatticismo anti-Pd oggi avremmo la legge così come l’avevamo pensata. So che non è un giudizio politico, ma non mi è proprio andata giù.
Qualcuno dice che non avremmo dovuto mirare così in alto e non avremmo dovuto includere la Step Child fin dall'inizio, anche per evitare l’effetto della vittoria dimezzata. Me l'hanno detto persone che stimo molto, di cui mi fido e con cui condivido tantissime cose. Però io non la penso così. Al contrario, mi sono convinto che se non l’avessimo fatto, il punto di arrivo finale sulle Unioni civili sarebbe stato più arretrato. Perché la conflittualità che si è scaricata sulla Step Child si sarebbe indirizzata sulla norma sulle Unioni. E soprattutto perché l’ipocrisia è tanta, e alcuni di quelli che si sono opposti alle adozioni non erano d'accordo nemmeno sul resto.
Quando la legge arriverà alla Camera ovviamente non si potrà modificare. Altrimenti la giostra ricomincerebbe da capo e a quel punto rischieremmo di farla impantanare in modo irrecuperabile. Ma dal giorno dopo l’Italia sarà un posto un po’ migliore e un po' più giusto. E questo non è per niente poco!
dal Giornale di Zona Nove Niguarda.eu