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Decreti sicurezza, Mauri (Pd): "Protezione umanitaria e permessi di lavoro: ecco le nuove misure sull'immigrazione"

 
Da La Repubblica  del 27/11/2020 di Giovanna Casadio
 
 
"Finisce la stagione della propaganda e degli slogan vuoti sull'immigrazione, in cui i decreti Salvini hanno giocato sulla pelle di tutti, italiani e immigrati, creando di fatto più insicurezza". Matteo Mauri è il viceministro dell'Interno, del Pd, che ha avuto un ruolo di raccordo nel tavolo di governo che ha riscritto il decreto immigrazione. Oggi il provvedimento che archivia la riforma di Salvini, approda nell'aula di Montecitorio. Il governo ha già fatto sapere che intende mettere la fiducia, da votare lunedì. 
 

Mauri, arriva in aula alla Camera il decreto immigrazione che supera i decreti sicurezza di Salvini. Come mai il governo e la maggioranza giallo-rossa ci hanno messo tanto a cambiarli?
"Vale sempre la regola che per fare un buon lavoro serve il tempo che serve. E il nuovo decreto immigrazione è un ottimo lavoro. Se pensiamo al fatto che siamo stati bloccati dal lockdown per mesi, mi sembra un mezzo miracolo che siamo qui oggi a parlarne. Ma non è ancora finita. C'è ancora il voto in aula alla Camera e il Senato. Bisogna continuare con la stessa determinazione e la stessa qualità che ci abbiamo messo fino ad ora".

Lockdown a parte, ci sono state tensioni in maggioranza con i 5Stelle, che d'altra parte avevano votato i decreti Salvini quando erano in coalizione con la Lega nel governo Conte 1. 
"Ma le tensioni dei primi momenti non hanno frenato. E siamo riusciti ad arrivare a un grande risultato politico in maniera condivisa con tutte le forze di maggioranza, con l'impegno di tutti inclusi di 5Stelle". 

Il centrodestra l'ha già soprannominato il "decreto clandestini". Voi cosa rispondete?
"Dico che è la solita propaganda. Fatta di slogan vuoti. Ci siamo abituati. E non ci spaventa. Anzi, ci dà la carica. La verità è che vogliamo chiudere una stagione in cui si è giocato sulla pelle di tutti, degli italiani e dei migranti. Negare diritti, criminalizzare chi salva vite in mare o chi fa accoglienza, fare modifiche alle regole e creare decine di migliaia di irregolari in più in poco tempo sono tutte cose che non sono state fatte certamente nell'interesse degli italiani. Ma solo per speculare elettoralmente, sventolando la bandiera della sicurezza ma creando in realtà più insicurezza. Noi siamo per i diritti e per le regole. Per l'integrazione e la convivenza senza conflitti. Siamo per la sicurezza di tutti e per la protezione di chi è vulnerabile, italiani e stranieri. Noi siamo convinti che il rispetto dei diritti e un sistema di accoglienza e inclusione di qualità sia nell'interesse di tutti. Creare le condizioni per il conflitto, mettere i penultimi contro gli ultimi è da irresponsabili".

Quali sono le novità più importanti?
"Dovendo scegliere, tra le tante novità, direi queste. La reintroduzione della protezione umanitaria, che si chiamerà "speciale", per riportare l'Italia nella media europea dei permessi di soggiorno. Un nuovo sistema di accoglienza, il SAI, che favorisca veramente l'integrazione nel tessuto socio economico e che abbia un impatto minimo sulle comunità.
Molti permessi di soggiorno saranno convertibili in permessi di lavoro. In un solo anno, con la guida della ministra Luciana  Lamorgese, abbiamo fatto prima una regolarizzazione riuscita e adesso questo importante decreto. Ma in sostanza abbiamo corretto le storture create da politiche sbagliate e da una legge, la Bossi-Fini, che produce strutturalmente i problemi".

Quindi, soddisfatto?
"Sì, assolutamente. Anche se la mia ambizione è andare oltre. Serve una nuova legge sull'immigrazione. Si deve andare verso un modo di gestire il fenomeno migratorio che porti l'Italia fuori dalla demagogia populista e dentro un futuro di lucida razionalità, nell'interesse di tutti". 

Ma il governo teme l'ostruzionismo della destra e la fronda dei grillini dissidenti al punto che nei giorni scorsi è stato annunciato che metterete la fiducia? 
"Mettiamo nel conto che il centrodestra, e la Lega in particolare, faranno di tutto per contrastare il decreto. Già alcune Regioni a trazione leghista - Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia -  e la Liguria di Toti, hanno alzato le barricate. Ma noi siamo determinati perché sicuri delle nostre ragioni. All'interno del M5Stelle poi, sappiamo che ci sono punti di vista diversi, ma sono convinto che i problemi verranno superati".  

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