A Roma e Napoli c’era la destra. Al Nord anche gli antagonisti
Da La Stampa del 28/10/2020 di Francesco Grignetti
Prima le violenze di Napoli. Poi Roma. Ora Torino, Milano, Catania. Si sta materializzando un incubo del ministero dell’Interno: la saldatura tra violenti diversi, uniti nel nome dell’aggressione allo Stato.
“A maggior ragione – dice il viceministro dell’Interno, Matteo Mauri, Pd – lanciamo un appello: le persone perbene non si lascino strumentalizzare dai violenti, a cui non interessa minimamente il loro disagio. Come si è visto sia a Milano che a Torino, dove hanno sfasciato vetrine, saccheggiato negozi, vandalizzato i dehors”.
Mauri, il centro di Torino è stato devastato. Qualcosa del genere è stato tentato a Milano. Che cosa sta accadendo?
“Di sicuro è scattato un fenomeno di emulazione tra violenti di varia natura. È conclamato il ruolo di frange ultras del calcio. Se però a Napoli e Roma era chiaro il ruolo degli estremisti di destra, da ieri sembra entrato in azione anche il mondo dell’antagonismo. E a Torino in particolare mi pare si possa dire che un certo disagio metropolitano tende a saldarsi con la protesta violenta. Più che mai posso dire che è stato giusto avviare politiche di sicurezza urbana che potranno prosciugare quel disagio. Ma aggiungo che tutto questo non c’entra nulla con la protesta delle categorie colpite dal Covid-19 e dalle restrizioni. Era nitida la differenza tra le due proteste soprattutto a Torino, con la civile manifestazione di piazza Vittorio e gli assalti di piazza Castello. Le proteste civili sono legittime, e le istituzioni hanno il dovere di tutelarle e ascoltarle. Altro sono le aggressioni organizzate e preordinate alle forze dell’ordine. È evidente il tentativo da parte di alcuni ambienti di strumentalizzare il disagio, che ben conosciamo. Quindi, in un caso c’è controllo e repressione. Nell’altro, ascolto e comprensione assoluta. Ricordo a tutti che questo governo ha stanziato decine di miliardi di euro a sostegno del lavoro, delle imprese, delle famiglie. Ora sono in arrivo altri miliardi, con erogazione diretta sul conto corrente, per dare sollievo ai cittadini in crisi. Ma per il ministero dell’Interno è anche di più: è il modo di limitare gli spazi al cosiddetto welfare mafioso, un argine contro le infiltrazioni nell’economia legale, un modo per marginalizzare la protesta violenta”.
Ecco, i violenti. Chi sono?
“Estremisti di vario genere che pensano di lucrare visibilità. A Napoli, c’è un impasto tra una camorra molto frammentata, l’estremismo di destra, e alcune frange del tifo organizzato; mondi contigui, con connessioni forti e sperimentate da tempo. A Torino e Milano sono soprattutto tifosi violenti, e però si sono visti all’azione anche antagonisti”.
C’è un disegno?
“Il tentativo di delegittimare le istituzioni. Questo significa l’attacco alle forze dell’ordine, che in quel momento rappresentano lo Stato”.
Parlerebbe anche lei di intento eversivo, come l’ex ministro Marco Minniti?
“Dico solo che ora è chiaro quanto i violenti si siano preparati per essere pronti all’appuntamento. Forse la prima ondata li aveva presi in contropiede; stavolta sono arrivati più organizzati”.
Per questo motivo definite “organizzate e preordinate” le violenze?
“Non dimentico quel raduno a Roma, al Circo Massimo, dove si è palesata l’alleanza tra ultradestra e tifoserie violente nel nome del negazionismo”.
E che cosa vogliono?
“Il caos. Il loro sogno è mettere le città a ferro e a fuoco. A Roma hanno incendiato cassonetti, danneggiato motorini e macchine. A Torino hanno distrutto vetrine e dehors. Il modello sono i “riots”, le rivolte come accadono nelle città americane. La devastazione per la devastazione. In quel caos, poi, qualcuno tenta di razziare un negozio, e gli estremisti pensano di guadagnare consensi”.
E non siete allarmati?
“Siamo al lavoro su tutti gli scenari. E quindi sì, siamo allarmati, ma consapevoli e preparati. D’altra parte la ministra Lamorgese è da marzo che avverte sui pericoli, che sono veri, e non un’invenzione. Ci rendiamo conto che la società italiana è uscita prostrata dalla prima ondata, e ora deve affrontare la seconda. Capiamo che ci sia una forte preoccupazione nei cittadini. Però bisogna riconoscere che questo governo ha mobilitato una quantità di risorse che era inimmaginabile. Il presidente del Consiglio ha garantito che i prossimi ristori economici arriveranno direttamente sul conto corrente. È fondamentale che ciò avvenga nel modo più rapido possibile. La tempestività stavolta è fondamentale”.