Ripartire dall'Italia


Questo era il titolo dell'Assemblea nazionale del PD di oggi. Credo sia utile fare qualche ragionamento partendo da qui.
Innanzitutto, quando dici che c'è la necessità di "ripartire" significa che hai capito fino in fondo che hai preso una botta che ti ha fermato. Ma significa anche che sei consapevole di aver la forza per riprendere il cammino.
Buon lavoro Presidente Gentiloni
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Innanzitutto Presidente Gentiloni le vorrei dire una cosa a nome di tutto il Gruppo del Partito Democratico: Benvenuto Presidente! Benvenuto in quest’Aula!
Mi faccia dire subito che ho molto apprezzato la sua frase di qualche giorno fa, quando di fronte alla richiesta di disponibilità da parte del Capo dello Stato, e di fronte all'indisponibilità di molti, lei ha detto che avrebbe accettato di comporre il Governo “non per scelta ma per responsabilità” è che avrebbe "svolto il suo compito con dignità".
Referendum: riflessioni a caldo ma con la mente fredda

Il risultato del Referendum è stato chiaro. E i risultati devono sempre essere rispettati, anche quando non ci piacciono.
In questi casi bisogna fare solo una cosa, capire il perchè.
Dico subito una cosa però: io non cambio idea. In questi mesi ho girato l'Italia in lungo e in largo dicendo che questa era una buona riforma. Non lo dicevo tanto per dire. Ne ero convinto e ne sono ancora convinto. E il punto si tiene anche quando si perde. Altrimenti è troppo facile. Lo sapevo anche tre mesi fa che sarebbe stata tutta in salita. Ma io ci ho provato lo stesso. Anzi, più si faceva dura e più aumentavo il mio impegno. Quando sei convinto è così che si fa.
Ero convinto che sarebbe stato un passo avanti importante per l'Italia e una prova di affidabilità internazionale. Nessuna delle pesanti accuse di merito che ho sentito in campagna elettorale era fondata. Lo dico con grande sincerità, a maggior ragione adesso a risultato acquisito. Le abbiamo smontate tutte, una per una, semplicemente leggendo la Riforma. La veritá è che avremmo avuto Istituzioni più efficienti e persino meno costose. Niente di miracoloso, ci mancherebbe, ma tutte cose che avrebbero dovuto portare a una vittoria del SÌ. Di un Sì per il cambiamento.
Referendum: partita non è finita. Serve impegno di tutti per il Sì.

"Condivido molto l'analisi di oggi su Repubblica di Giuliano Pisapia. L'ex sindaco di Milano ha espresso opinioni lungimiranti che penso debbano far riflettere tutti. Non solo perché Pisapia è una persona seria e autorevole, ma anche perché votare sulla Costituzione è una cosa seria, comunque la si pensi. E si deve perciò votare in modo informato e consapevo sulla Riforma e non su altro.
Ha ragione Pisapia anche quando afferma che in caso di vittoria del No l'Italia sarebbe più instabile, e non ci sarebbe come molti pensano un anno di tregua per riorganizzare tutti insieme il Paese.
Oggi tutti i sondaggi danno il No in vantaggio. Ma questa è per me una buona ragione per impegnarmi di più e meglio. Perché nessuna partita è mai vinta o persa in partenza. E la si deve giocare fino all'ultimo minuto se si è convinti della bontà delle proprie idee. Se si è convinti che sia un passo avanti per tutti".
Così il vice capogruppo vicario del Partito Democratico alla Camera, Matteo Mauri.
Elezioni USA

A 24 ore di distanza dalle elezioni americane, passate le prime reazioni a caldo, è necessario alzare la testa e fare qualche riflessione in più.
Io vi propongo la mia. Ditemi la vostra.
Lo dico subito, anch'io sono tra quelli che hanno sperato che vincesse Hillary. Anzi, ci ho proprio creduto. E quando ho visto girare gli "swing State" su uno come Donald Trump mi sono cadute le braccia.
Adesso però sarebbe sbagliato metterci ad a pontificare su quanto sia malata la Democrazia americana o, peggio, colpevolizzare quelli che hanno votato Trump.