Ius soli un primo passo, sui migranti bisogna fare di più. Ora eliminiamo la Bossi-Fini

 

Roma. “Non solo ci vuole la legge sulla cittadinanza dei giovani figli di non italiani, ma dobbiamo cambiare la Bossi-Fini che è una legge sull’immigrazione superata e sbagliata”. Matteo Mauri, ex vice ministro dem all’Interno, rilancia.

 

Mauri, il Pd ci riprova e rimette sul tavolo davvero la legge sullo ius soli?

“Il segretario Enrico Letta ha preso una posizione netta sulla legge per la cittadinanza dei giovani figli di non italiani. Ha fatto non bene, ma benissimo! A maggior ragione visto che stiamo parlando di ragazze e ragazzi che sono italiani a tutti gli effetti, e che hanno fatto un percorso scolastico nel nostro paese, a cui manca un pezzo di carta per essere cittadini italiani”.

 

Da Salvini però arriva un altolà perentorio. “Il parigino Letta così vuol fare cadere il governo”, ha attaccato il leader leghista. Lo stop è dietro l’angolo questa volta per il quieto vivere del governo Draghi? 

“Sul tema delle politiche migratorie e dell'inclusione sociale non bisogna arretrare di un millimetro. Anzi, bisogna rilanciare. Non solo per una questione di civiltà, che già da sola sarebbe più che sufficiente, ma perché è il modo più razionale per tenere insieme i diritti sostanziali di tutti. E si deve rilanciare anche su una nuova legge sull'immigrazione per soppiantare la Bossi-Fini, che è superata e sbagliata. Erano le due cose che avevo messo nella mia agenda da vice ministro al Viminale”

 

Non avete cambiato la Bossi-Fini con il governo giallo-rosso, né fatto la legge sullo ius soli, è complicato che ci riusciate adesso.

“Non è mai tardi per fare le cose giuste. So bene che ora, con la Lega al governo, sarà molto più difficile. Però non è tema di governo, ma iniziativa del Parlamento che è sovrano. E le proposte di modifica sono già depositate e sono un ottimo punto di partenza. Tiriamole fuori dal cassetto, lavoriamoci e facciamo una vera battaglia politica”.

 

È prevedibile che la Lega vada all’attacco, non crede?

“Non è un caso che Salvini e il sottosegretario all'Interno della Lega Molteni si scaglino contro la proposta di Letta. Non c'è da stupirsi, certo. D'altronde in questi anni la destra ha lavorato costantemente per acuire i conflitti sociali tra migranti e popolazioni residenti e mettere "i penultimi contro gli ultimi", alimentando nei fatti l'irregolarità e le tensioni. E c'è chi, come noi Dem, vuole invece ridurre il più possibile quei conflitti usando l'integrazione e sistemi di accoglienza di qualità. Garantendo sempre il pieno rispetto delle regole. È esattamente quello che abbiamo fatto nell'ultimo governo con la Regolarizzazione e con il nuovo Decreto Immigrazione, che ha abolito i Decreti Salvini”.

 

Ma il Pd sulla questione dei migranti non è stato propriamente un cuor di leone, e c’è voluto più di un anno per modificare i decreti sicurezza di Salvini.

“Guardi, è stato il minor tempo possibile vista la pandemia. Però è vero che ormai da molti anni sul tema migratorio il Pd ha messo la sordina per non pagare un prezzo elettorale. Ma così non si fa che peggiorare il problema e si fa il gioco degli altri. Solo prendendo di petto l'argomento si può, al contrario, costruire consenso. Fa parte della nostra visione della società futura. Dobbiamo rendere evidente il nostro punto di vista e spiegarne le ragioni a viso aperto”.

 

Ius soli e nuova legge sull’immigrazione sono anche le richieste di molte associazioni?

“Sono battaglie di civiltà largamente condivise anche con quel mondo dell’associazionismo e sindacale che lavora sul campo e che ha competenze straordinarie, con cui abbiamo collaborato già nell’ultimo anno e mezzo”.

 
 
 

Da La Repubblica del 16/03/2021 di Giovanna Casadio

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