Città Metropolitana, che passione!

MilanoOnorevole Mauri, questo è un periodo strano. In politica succedono tante cose in poco tempo. La velocità sembra diventata la norma.

È vero, ha ragione. E credo che sia un bene. Questo Paese ha bisogno di una scossa per superare tutti i suoi difetti e affrontare una volta per tutte i problemi di fondo che ci portiamo dietro da decenni e che ci danneggiano così tanto. Bisogna dire però che a volte si assiste a dibattiti che si sgonfiano con la stessa velocità con cui sono cresciuti. Ci serve invece dare solidità alle idee e continuità al cambiamento. La concretezza è sempre più necessaria.

Lei ricopre da molti anni importanti ruoli nazionali; è stato in Segreteria nazionale con Bersani, e ora è nell'Ufficio di Presidenza del Gruppo Pd alla Camera. Ma sappiamo anche che questo non le ha mai impedito di seguire molto da vicino le vicende di Milano. Ritrova anche qui questa velocità e la necessità di concretezza di cui parlava?

 

Effettivamente ho sempre cercato di occuparmi, spero con qualche buon risultato, sia del livello nazionale che di Milano. Aver fatto in questi ultimi anni il Capogruppo in Provincia, pur all’opposizione di Podestà, mi ha dato una dimensione di concretezza e di vicinanza con i problemi reali e concreti che è fondamentale per chi fa politica. Ma adesso rispondo alla sua domanda. Sì, trovo anche a Milano la stessa velocità e lo stesso bisogno di concretezza. Ed è successa una cosa importante da pochissimo tempo. Finalmente è nata questa benedetta Città Metropolitana! La aspettavamo da tanto tempo, ci abbiamo lavorato duramente e oggi ce l'abbiamo. Da poco si sono svolte le elezioni, pur di secondo grado, e in questo momento esiste per la prima volta un Sindaco e un Consiglio Metropolitano. Il Sindaco è Pisapia e la maggioranza è di Centrosinistra, con un ruolo importantissimo del Pd. La situazione è la migliore possibile per noi e una grande speranza per i cittadini. La nascita della Città Metropolitana e il superamento della Provincia così come la conoscevamo è uno di quei fatti nuovi destinati a restare e a incidere veramente nella vita di tutti, ma non basta. Adesso bisogna darle le gambe per camminare, anzi per correre! Non si può sbagliare. Questo significa prenderne saldamente le redini, lavorare sul nuovo Statuto, vincere le resistenze della Regione di Maroni che si sente insidiato, dare le deleghe sulle materie importanti e, secondo me, garantire che dalla prossima volta siano i cittadini ad eleggerla direttamente. Insomma metterci tutto il lavoro, la passione e la bravura di cui siamo capaci. Tutti i milanesi della Grande Milano se lo meritano e ne hanno assoluto bisogno. Noi, a partire dal Pd, abbiamo il dovere di farlo.

 

Intervista per il Giornale di Zona Nove Niguarda.eu

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