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Coronavirus, il mio abbraccio alla comunità cinese

Passare una serata in via Sarpi. Fare due passi nella cosiddetta "chinatown" milanese a dare uno sguardo alle vetrine e a chiacchierare tra amici. Andare a cena in un ristorante cinese. Dovrebbero essere tutte cose normali. E invece diventano un gesto politico. Perchè? Perchè ancora una volta la razionalità è stata sostituita dall'emotività. Perché c’è, come al solito, chi strumentalizza. Si strumentalizza una situazione per cercare consensi e si criminalizza chi è considerato diverso, meglio se di origine straniera. Un'operazione molto pericolosa perchè crea un clima di allarme sociale ingiustificato e di intolleranza verso un gruppo etnico. E allora ho sentito il dovere, da cittadino e da Vice Ministro dell'Interno, di esserci. Ma non l'ho fatto da solo. Eravamo tanti a questa bella iniziativa organizzata dal PD, per manifestare solidarietà e vicinanza alla comunità cinese di Milano.

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Sede della Polizia Stradale di Seregno

In relazione alle dichiarazioni ripotate da un’agenzia di stampa dell’onorevole Molteni dal titolo “PD penalizza il territorio”, il Viceministro Matteo Mauri ha dichiarato: “Il deputato Nicola Molteni è una persona intelligente. Ma quando fa il furbo si vede subito. È il caso della polemica che sta provando ad alimentare sulla sede della Polstrada di Seregno. È inutile che provi a menare il can per l'aia. I fatti sono più testardi di qualsiasi tentativo di nasconderli.”
Il Viceministro Mauri ha proseguito: “I fatti sono questi:
- Il Decreto di chiusura della sede della Polstrada di Seregno è stato fatto a gennaio 2019. Il Ministro era Salvini e la Lega la faceva da padrona in tutto il Ministero dell'interno. Se avessero voluto avrebbero potuto perciò non fare il Decreto. Invece l'hanno fatto. Punto.
- Perchè hanno fatto un Decreto per chiudere Seregno? Perchè si era appena aperta la Questura di Monza e si istituiva la Polstrada provinciale. Ci sono diversi punti di vista se sia stata una scelta giusta o no. Possiamo discuterne. Ma sicuramente è stata fatta con la Lega sul ponte di comando insieme al suo autonominato ‘Capitano’! 
- Che adesso gli stessi leghisti che l'hanno fatta (ricordiamo, gennaio 2019) ci spieghino che è un danno per il territorio dovrebbe far riflettere molti.
- Durante tutti i mesi seguenti hanno pestato l'acqua nel mortaio dando rassicurazioni a destra e a manca che non sarebbe stata chiusa, ma senza fare assolutamente nessun atto formale per scongiurare veramente la chiusura. Avrebbero potuto tranquillamente revocare il Decreto che loro stessi avevano fatto. E invece niente. Così le procedure di chiusura sono andate avanti in modo inesorabile.”

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Piccola rassegna stampa sul tema legge anti-Moschee

conflitto di interessiAlcuni pezzi tratti da quotidiani che hanno riportato la mia agenzia di ieri sulla dichiarazione della Consulta in merito alla legge anti.Moschee di Maroni.

"L'ennesima sconfitta politica di Maroni viene sottolineata dal PD. "La Consulta, come prevedibile, dichiara incostituzionale la legge anti-Moschee di Maroni, che in preda ad un raptus di frustazione reagisce attaccando la sinistra - spiega il vicecapogruppo alla Camera Matteo Mauri -. Comprendiamo la sua delusione: dopo i casi Rizzi e Mantovani e lo scandalo generale sulla sanità, ora anche la bocciatura della Corte Costituzionale. Ma era inevitabile perché se invece di pensare a guidare una Regione importante come la Lombardia, si passa il tempo a fare propaganda politica della peggior specie si corre il rischio di pesanti figuracce. La verità è che anche in questa occasione la Giunta Maroni dimostra tutta la sua inadeguatezza, cercando attraverso inutili e dannose mosse propagandistiche di nascondere gli scandali e la propria incapacità nell'amministrazione della Regione. Questo sì che interessa ai cittadini lombardi.

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Una riforma nel solco della battaglia della sinistra

Da "L'Unità" del 27 settembre, intervista a cura di Maria Zegarelli 

Domenica si riuniranno in Assemblea nazionale a Milano presso la Camera del Lavoro per ribadire le ragioni del SI al referendum. Il comitato 'Sinistra per il SI' quello che vuole ribadire, come spiega il vicecapogruppo vicario dei dem alla Camera, Matteo Mauri, è che votare a favore di questa riforma è di sinistra. E che c'è tanta sinistra ad aver aderito al loro appello. Tra gli ospiti attesi ci sono i nomi dei ministri Andrea Orlando e Maurizio Martina, i parlamentari Anna Finocchiaro, Vannino Chiti, Matteo Orfini, Cesare Damiano, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il sociologo Franco Cassano, l'ex sindaco di Torino Piero Fassino, l'ex ministro Luigi Berlinguer.

 
Mauri, la sinistra in Parlamento è schierata per il No e anche la sinistra del Pd dice di esserlo. Una provocazione lo slogan Sinistra per il Sì? 

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